La parola alle donne

ph Nicola Tanzini

Donne e diritti, donne e nuovi linguaggi, donne e potere. Al femminismo di ieri e di oggi è dedicato questo quarto numero di 93%.
Federica Castelli (ricercatrice in Filosofia politica), partendo dalla dicotomia mente/corpo su cui si fonda il pensiero occidentale, ci racconta come sia stato proprio il femminismo a mettere in discussione questa dualità, aprendo degli spazi libertà impensati che parlano di “soggettività incarnata”, cioè di corpi politici con storie e percorsi diversi capaci di trasformare lo spazio pubblico in spazio pubblico appassionato.
Raffaella Perna (storica dell’Arte contemporanea) si sofferma, in particolare, sulle battaglie degli anni Settanta, portate avanti dalle donne attraverso il loro corpo contro i linguaggi maschili. Artiste come Tomaso Binga, Paola Mattioli, Libera Mazzoleni, Marcella Campagnano sentono l’urgenza di esplorare nuove modalità espressive, che mettano in crisi canoni della tradizione artistica in cui il corpo della donna è rappresentato come oggetto passivo dello sguardo maschile.
Meno sofisticato dell’avanguardia femminista è il movimento Femen, di cui ci parla Maria Grazia Turri (docente a contratto di Linguaggi della Comunicazione presso l’Università degli Studi di Torino). Le Femen – da alcuni viste con stupore, da altri con scetticismo – utilizzano il loro corpo per sbeffeggiare il potere, prendendo così posizione, da un lato, sul diritto a fare la escort e, dall’altro, opponendosi al perbenismo moralista e ipocrita che vorrebbe le donne tutte “perbene”.
Barbara Leda Kenny, del Collettivo di donne ideatrici del Festival Inquiete, ci parla dell’oggi, di tutte quelle ragazze che dicono no alla violenza degli uomini attraverso marce, manifestazioni, proteste. Sono “le ragazze elettriche”, la cui avanzata viene seguita anche attraverso i romanzi e saggi usciti più di recente.
Infine una scrittrice, Valeria Viganò, che si sofferma sui rapporti tra uomo e donna, sottolineando come – purtroppo e nonostante tutto – siano ancora oggi fondati sul patriarcato e sulla misoginia. Cioè il potere degli uomini sulle donne ancora perdura. Il femminismo ha dato alle donne consapevolezza del proprio corpo, ci spiega Valeria Viganò. Ora tocca agli uomini.